Lo Yoga

CENNI STORICI

il nostro metodo

i nostri stili

Cenni storici

Nel linguaggio corrente con “yoga” si intende, spesso, un insieme di attività che poco hanno a che fare con lo Yoga tradizionale e con la sua matrice spirituale.
Molti storici fanno risalire il termine “yoga” alla radice yuj-, che ha il significato di “unire”. Da questa radice verbale derivano altri termini sanscriti quali:
– yuj (verbo) con il significato di unire, mettere insieme per compiere una azione comune o legare, aggiogare;
-yuj (aggettivo) aggiogato, trainato da;
– yugá (sostantivo) ossia il giogo che si fissa sul collo dei buoi per attaccarli all’aratro e integrare.
Il termine “Yoga” indica sia il sistema filosofico (uno dei Darśana o “visioni” del pensiero indiano,dalla radice sanscrita drś, cioè “vedere”), sia la sua realizzazione pratica, cioè una serie di tecniche la cui finalità è l’unione, nell’essere umano, dei vari piani che lo costituiscono, ma anche la sua integrazione con gli altri esseri e con la natura che lo circonda, mezzo di realizzazione e salvezza spirituale.

Il testo antico più autorevole dello yoga è rappresentato dagli Yoga Sūtra (“Aforismi sullo Yoga”), di Patanjali, una raccolta di 196 sūtra, frasi brevi e significative concepite per essere memorizzate con facilità, come era costume presso i maestri hindu, per i quali la tradizione orale era il mezzo principale per condividere e tramandare la conoscenza. La grande opera indiana è una raccolta intrisa di saggezza e precisione, contenente gli ashtanga (dal sanscrito asht, “otto” e angas, “rami”, spesso tradotto con “gli otto stadi”) che hanno come fine la liberazione dell’uomo dalla sofferenza insita nella condizione umana e quindi dal ciclo delle rinascite. Non si conosce l’esatta datazione di questo testo, anche se gli studiosi occidentali lo fanno risalire a due secoli prima dell’era cristiana. Tra gli antichi testi indiani si tratta dell’opera maggiormente tradotta e diffusa durante l’epoca altomedievale di cui però si sono perse le tracce tra il XII e il XIX secolo. È stato solo grazie al prezioso lavoro di Swami Vivekananda che, nel XX secolo, si è ricominciato a conoscere e studiare questo testo fondamentale.

Il nostro metodo

I corsi che proponiamo hanno percorsi differenziati in quanto condotti da insegnanti diverse, ognuna con le proprie qualità e
caratteristiche.
Il modo in cui viene impostata una lezione ed il ritmo con cui viene eseguita dipendono dall’insegnante per cui, all’interno dello stesso stile, si possono trovare anche pratiche differenti fra loro. Riteniamo da sempre che la diversità sia una ricchezza e un valore aggiunto, che possa aiutare ogni praticante a trovare ciò che è più adatto a sé e al proprio momento di vita. Insegnare è un compito delicato per noi, caratterizzato dalla piena condivisione di ciò che si insegna; instauriamo un rapporto diretto con il praticante, offrendo ciò che siamo come persone, nel rispetto della libertà individuale. Trasmettiamo le nostre conoscenze per condurre l’allievo in una pratica sicura, attenta e regolare, così che possa fare esperienza di una maggiore stabilità, forza, benessere e pace. Le lezioni iniziano con un momento di raccoglimento; poi si passa al riscaldamento del corpo e, successivamente, si affrontano gli asana (le posizioni), in un crescendo dolce ma intenso, fino alla fase più intensa della pratica, che si conclude con il rilassamento finale. L’obiettivo è mettere a proprio agio tutti i praticanti rispettando le diverse caratteristiche fisiche. La filosofia yogica viene affrontata con semplicità e precisione, in modo che ognuno possa cogliere ciò di cui ha bisogno. Spesso l’aspetto filosofico fornisce lo spunto da cui parte la pratica sul corpo, così che la pratica sia un viaggio in leggerezza e allegria, per scivolare nella profondità dei concetti yogici.

I nostri stili

HATHA

L’Hatha yoga è la forma più tradizionale di yoga: il termine è composto dalle parole sanscrite “ha” (sole) e “tha” (luna), anche riferendosi al passaggio dell’aria nella narice destra (assimilata al sole) e in quella sinistra (assimilata alla luna). Nei due astri individuiamo anche il maschile e il femminile, il caldo e il freddo, il giorno e la notte, il cuore e la ragione, e tutte le dualità e gli opposti che ci vengono in mente che, grazie alla pratica, mirano ad essere riuniti e a funzionare in armonia. Questo stile è adatto a tutti, indipendentemente dal livello di esperienza, e porta innumerevoli benefici alla salute, sia fisici che mentali. L’Hatha yoga persegue l’allineamento posturale, scioglie le tensioni fisiche, mantiene la colonna vertebrale mobile, allunga e fortifica i muscoli e migliora la capacità di respiro. Gli asana – le posizioni – vengono mantenuti per ascoltare il nostro corpo e dargli la possibilità di assestarsi. Si utilizza il respiro per entrare ed uscire dalle posizioni e rendenderle stabili e confortevoli.

ASHTANGA

Questo stile fu sviluppato dal famoso guru Tirumali Krishnamacharya nel 1924; l’allievo migliore di Krishnamacharya fu Pattabhi Jois, che prese il suo posto quando il maestro smise di insegnare. Si tratta della forma più atletica e fisicamente impegnativa di yoga: è uno stile rigoroso, adatto alle persone allenate e in buona salute, meno indicato per chi abbia problemi posturali o cronici. Nel nostro corso di Ashtanga gli allievi apprendono la prima delle 6 serie, sequenze in cui gli asana hanno un ordine ben preciso e sempre uguale.
L’esecuzione degli asana avviene in un flusso, le posizioni sono collegate tra loro da movimenti di transizione (vinyasa) e coordinate con il respiro, che riveste grande importanza. La respirazione è nasale, rumorosa, vigorosa e scandisce il movimento con una certa velocità e intensità. Il corpo si rafforza, si alleggerisce e diventa estremamente flessibile. La mente, invece, si calma, lo stress diminuisce definitivamente, mentre aumenta la capacità di concentrarsi.

VINYASA

Il termine “Vinyasa” Yoga deriva dall’unione dei due termini sanscriti “vi”, ovvero “in modo speciale” e “nyasa”, “posizionare”, “fare”. Si tratta di uno stile caratterizzato da una profonda coordinazione fra movimento e respiro. Il Vinyasa non è propriamente uno stile, ma un principio dell’Hatha Yoga, più veloce e con un ritmo sostenuto, nel quale il mantenimento degli asana e il passaggio fra una posizione e l’altra sono svolti in comunione con la respirazione. La pratica del Vinyasa Yoga offre molta varietà: il ritmo può variare e non c’è nessuna particolare sequenza che gli istruttori devono seguire. Le posizioni, anziché poste in una successione, sono collegate come in flusso. Ogni movimento avviene durante un’inspirazione o un’espirazione, a seconda delle indicazioni dell’insegnante: questo spinge il praticante a rivolgere maggiore attenzione alla respirazione, che diventa più profonda, più lunga e più regolare.
Praticando Vinyasa ampliamo la comprensione del qui ed ora, cogliendo l’importanza di ogni momento e il valore di ogni respiro.
I benefici sono numerosi: i movimenti energici consentono di acquisire forza, flessibilità e agilità, mentre l’enfasi sul respiro aumenta la concentrazione e dona un profondo senso di rilassatezza e calma interiore

YIN

Lo Yin Yoga, detto anche l’arte della quiete negli asana, è uno stile codificato negli Stati Uniti alla fine degli anni ’80 da Paul Grilley e ispirato al concetto taoista di yin e yang e del giusto equilibrio tra forze opposte e complementari della natura. Mira a sollecitare ed equilibrare il libero fluire dell’energia vitale, detta Qi o Ki, nei meridiani e negli organi corrispondenti, calmando al contempo gli stati d’animo e regalando uno stato di benessere e quiete.
Lo Yin Yoga è uno stile di yoga lento e meditativo, che ci insegna a lasciare andare tensioni e pensieri, consentendo alla mente di rilassarsi e coinvolgendo in profondità tutto il corpo. I legamenti, i tendini, i tessuti e le ossa vengono rigenerati dall’interno, rafforzati dalle energie che fluiranno libere grazie alle posizioni (asana) adottate. Il fisico sarà liberato, così, dalle tensioni e dai blocchi che gli impediscono la libera espressione vibrazionale.
Lo Yin Yoga incentra la sua attenzione sul momento presente, assegnando un’importanza cruciale all’osservazione di sé e all’autoascolto. Gli asana sono mantenuti in modo passivo e sostenuti da appositi sostegni, ci si abbandona alla posizione permettendo al corpo di assumerne la forma.
Lo Yin Yoga non si pone come alternativa agli altri stili di yoga più dinamici, ma si presenta piuttosto come un complemento per le pratiche più attive e tonificanti, che potremmo definire “Yang”, preparando la mente e il corpo alla meditazione, al non fare, al lasciarsi andare. Questo stile può essere praticato da chiunque indipendentemente dall’età, dalla forza, dalla flessibilità o dal livello di pratica.

GINNASTICA DOLCE

La ginnastica dolce è una pratica a corpo libero rivolta a tutti, basata su movimenti semplici senza trascurare le funzionalità del corpo. Stimola i muscoli senza stressarli troppo. Si tratta di un’attività adatta anche a chi non ha molta confidenza con l’attività fisica e preferisce partire con una pratica più dolce. La lezione è sviluppata su un protocollo di esercizi in sequenze organizzate e pone l’attenzione anche al respiro. Comprende stretching, per tonificare i nostri muscoli e ridurre le rigidità, e pratiche di propriocezione per migliorare la postura e l’equilibrio.
I benefici di questa pratica sono molti: attraverso esercizi mirati e calibrati per difficoltà ed intensità si contribuisce ad allontanare gli effetti dell’invecchiamento e si sviluppa la consapevolezza delle proprie sensazioni corporee, favorendo l’autocorrezione nei casi di atteggiamenti posturali errati e mantenendo l’organismo in salute più a lungo. Aiuta anche a ridurre lo stress, regolando e valorizzando il nostro respiro.

PRANAYAMA DINAMICO

Il termine sanscrito “pranayama” è composto da due parole: “prana” e “ayama”. La prima significa “energia, forza vitale”, la seconda “estensione”, “espansione”, quindi “pranayama” può essere tradotto letteralmente come ”espansione della forza vitale” o ”estensione del respiro”.
Secondo gli Yoga Sūtra di Patanjali il Pranayama è il quarto stadio dello Yoga, con il quale si intendono non solo le tecniche di respirazione, ma il meccanismo attraverso il quale è possibile assorbire e controllare il prana. Questa pratica purifica il sistema nervoso e calma la mente, rendendola stabile e forte, risvegliandone le potenzialità latenti e preparandola per i successivi stadi come la meditazione. Le tecniche di pranayama possono essere praticate da tutti, senza limiti fisici o di età.

YOGA BIMBI

Lo yoga per bambini è diverso dallo yoga per adulti: ha un approccio ludico e creativo, è innanzitutto gioco sano e movimento sicuro. In un’atmosfera serena e gioiosa, attraverso il ricorso a musica, fiabe, giochi o filastrocche, l’innata curiosità del bambino e la sua grande carica di energia vengono utilizzate in maniera naturale e fuori dai canoni istituzionali. Il bambino scopre il suo corpo, migliorando la coordinazione e la flessibilità, impara a respirare, sviluppando l’attenzione e la consapevolezza, e migliora l’autostima per stabilizzare le condizioni psicofisiche e sviluppare le capacità cognitive e sociali. Con la pratica dello yoga i bambini rafforzano l’identità individuale, irrobustiscono il carattere ed imparano a gestire i conflitti interiori, rinsaldando la forza di volontà.
Le nostre lezioni sono articolate nelle seguenti fasi:
-Accoglienza dei bambini e saluto yoga
-Fase di riscaldamento ludico
-Attività ludiche: favole, danze, giochi di gruppo, mandala e laboratori sonori
-Il gioco degli asana: semplici posizioni yoga adatte alle diverse fasce di età
-Fase di rilassamento o breve meditazione.
-Ringraziamento e saluto yoga

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